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CHI SONO

Sono un ragazzo brasiliano, nato in una città di nome Lages, nello stato di Santa Catarina. Mi è sempre piaciuto il ciclismo e il mio sogno era quello di vivere su una barca a vela. Sono un amante del mare quindi non posso vedere tutte queste cose che accadono senza fare nulla. Farò la differenza. Tutti possono fare la differenza. Abbiamo bisogno di prendere a cuore la situazione degli oceani e renderci contro della quantità di rifiuti che vi sono riversati.

 

Il mio primo grande viaggio in bicicletta è stato nella parte nord-est del Brasile. Durante questo bike trip ho ascoltato diverse storie in cui mi sono identificato e che mi hanno portato a decidere di inseguire i miei sogni senza più attendere: mi resi conto di essere l’unica persona responsabile della loro realizzazione. Così ho deciso di lasciare il mio lavoro e ho iniziato a pianificare questo progetto.

IL PROGETTO

L'ispirazione per il progetto "World Coast Journey per la conservazione dei mari" è nata dalle storie di vita degli amici conosciuti lungo la strada durante il mio primo grande viaggio in bicicletta sulla costa brasiliana nord-orientale. Sono partito da Fortaleza per arrivare a Salvador, passando per il Morro de São Paulo, dove è nata l'idea sulla conservazione dei mari. Sono entrato a far parte di un progetto sociale ed ecologico denominato "Ecovila Mãos de Luz", che lavora con i bambini insegnando loro il riciclaggio dei rifiuti, la condivisione con le persone e l'importanza del cibo nutriente, come frutta e verdura. Insieme a questo progetto ho sviluppato un Stand Up Paddle utilizzando bottiglie di plastica (bottiglie PET) per rinforzare la causa del ridurre, riutilizzare e riciclare.

 

Io volevo viaggiare, vedere posti nuovi, conoscere nuove culture, nuove persone e soprattutto diffondere la consapevolezza sulla conservazione dei mari. Ho riunito tutti questi desideri con il sogno di vivere su una barca a vela e la storia di un amico che ha fatto la traversata dell’Atlantico  lavorando su una barca a vela, per intraprendere finalmente la mia strada con questo progetto.

L´IMPATTO

L’impatto dei rifiuti sull’ambiente, l’economia, la salute e la sicurezza umana. L'entità degli effetti è determinata dal tipo di rifiuti marini e dove si depositano nell'oceano (es. sommersi, galleggianti, o all'interno di un habitat sensibile). Reti da pesca, sacchetti di plastica e pneumatici possono depositarsi sul fondo dell'oceano e rompere o soffocare le barriere coralline. Le lenze per pescare possono galleggiare sulla superficie dell'oceano e impigliarsi nelle eliche delle navi causando danni costosi. Una siringa può finire sulla spiaggia ed essere calpestato da un bagnante con conseguente ferita e forse un'infezione. Indipendentemente dal tipo e dalla posizione dei rifiuti marini, ci possono essere conseguenze gravi. (1)

 

Oggi si ritiene che ci sono 5.250 miliardi pezzi di plastica nell'oceano. Di quella massa, 269.000 tonnellate galleggiano sulla superficie, mentre all’incirca quattro miliardi di microfibre di plastica per chilometro quadrato giacciono sul fondo del mare. (2)

 

Centinaia di migliaia di tartarughe marine, balene e altri mammiferi marini, e più di 1 milione di uccelli marini muoiono ogni anno per l'inquinamento marino o per l'ingestione di rifiuti o perchè vi rimangono impigliati. I rifiuti marini sono gli sprechi dell'uomo che vengono direttamente o indirettamente smaltiti in oceani, fiumi e altri corsi d'acqua.

 

L’animazione 3-D che si può vedere accanto mostra come il nostro consumo di materie plastiche ha causato le morti di specie marine e l'aumento dei rischi per la salute umana, ed esplora le possibili soluzioni a lungo termine. L’artista grafico Andreas Tanner usa infografici convincenti per educare gli spettatori in tutti gli aspetti della produzione della plastica, del suo consumo e della decomposizione. "A causa di particolari correnti del Pacifico, un nuovo continente è nato: una massa di rifiuti di plastica delle dimensioni dell’Europa". Tanner offre anche spunti per abitudini di acquisto alternative e sostenibili per ridurre la nostra dipendenza dalla plastica.

 

 

 

Fonti:

(1) http://water.epa.gov/type/oceb/marinedebris/md_impacts.cfm

(2) http://news.nationalgeographic.com/news/2015/01/150109-oceans-plastic-sea-trash-science-marine-debris

 

Rendiamo consapevoli il maggior numero di persone possibile!!

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